20.11.19
C’è chi li ama, chi li odia e chi li ignora sistematicamente. Le loro prime apparizioni risalgono agli anni ’90 ma solo con l’arrivo degli smartphone gli utenti sono stati in grado di usarli. I codici QR oggi sono ovunque e il motivo riguarda un ambito a noi molto caro: lo storytelling.
A cosa servono.
Se usati correttamente permettono di connettersi immediatamente a tutte le informazioni necessarie: si scansiona il codice e via! Puoi ottenere pagine web, contatti telefonici, testi, puoi inviare sms, collegarti a precise pagine Facebook o a gallery fotografiche. Le possibilità sono quasi infinite e infatti i rumors digitali prevedono alcune interessanti implementazioni a breve.
Anche Apple per esempio ha inserito nell’aggiornamento del proprio sistema operativo iOS 11 un lettore nativo di codici QR. In questo modo non è necessario scaricare una App apposita, ma si può utilizzare il QR Code da subito e senza occupare spazio sul dispositivo.
Un interessante uso dei codici QR è stato fatto ad esempio anche in Corea dove una catena di supermercati ha spostato l’esperienza di acquisto nelle stazioni della metro. Grazie a dei pannelli retroilluminati, venivano proiettate le immagini degli scaffali del supermercato e l’utente, tramite la scansione del QR code, poteva consultare la scheda del prodotto e costruire il proprio carrello virtuale. Infine poteva procedere all’acquisto della merce e decidere dove e a che ora farsela recapitare.
Altro esempio interessante è quello che ha visto protagonista la catena di negozi JCPenney. Lo scorso Natale per ogni acquisto effettuato, in un qualsiasi negozio della catena, l’utente riceveva un “Tag Santa” con un codice QR che permetteva, mediante la scansione, di registrare un messaggio vocale personalizzato per il destinatario del regalo.
È chiaro che, se le potenzialità dei QR code vengono sfruttate in maniera creativa e intelligente, possono di certo diventare il modo più semplice e immediato per connettere il mondo online al mondo fisico e quindi potenziare di gran lunga ogni strumento pubblicitario e di servizio.
Dal canto nostro, in agenzia abbiamo sviluppato molteplici progetti che hanno previsto l’utilizzo del Qr Code. Per esempio all’interno degli stand dei nostri clienti in fiera, sono un valido strumento per mostrare tutti quegli aspetti del brand o dell’azienda che, per motivi di spazio o altro, non possono essere comunicati in modo esteso all’interno dello stand.
Il QR Code diventa così una sorta di ampliamento dello spazio espositivo che invita i visitatori a utilizzare un approccio smart, tecnologico e soprattutto interattivo.
Oltre agli stand, utilizziamo il QR Code spesso anche all’interno dei materiali informativi. Cartoline, depliant, brochure e cataloghi diventano ancora più interessanti quando offrono all’utente la possibilità di avere ulteriori approfondimenti mirati.
Oppure ancora, un nuovo utilizzo è l’inserimento dei QR Code all’interno dei biglietti da visita. Questo nuovo sistema permette di memorizzare il contatto direttamente all’interno della rubrica del telefono con un semplice clic. Questo semplifica notevolmente il lavoro dei nostri PR manager e dei commerciali che spesso al rientro dalle fiere e dagli eventi devono gestire un database di contatti non indifferente.
Oltre all’aspetto informativo questa tecnologia presenta numerosi altri vantaggi. Per esempio sono costantemente misurabili e grazie al loro utilizzo possiamo intercettare le persone che li hanno utilizzato e valutare il reale interesse per esempio nei confronti di un servizio o di un prodotto. Anche per questa ragione il loro utilizzo è sempre più frequente.
Non da ultimo è molto importante, dal punto di vista strategico, fornire un contenuto di valore attraverso il QR Code. Ancora una volta una digital strategy mirata è di è fondamentale importanza prima di intraprendere qualsiasi azione comunicativa. Bisogna infatti ricordare che nel momento in cui si invita un utente ad utilizzare un Qr Code, gli si sta chiedendo un’azione in più, per questo motivo, il contenuto che troverà dovrà essere di valore.